Dal 2008 lavoro a stretto contatto con migliaia di saloni italiani ed esteri, e in tutti questi anni non ho mai visto questo settore affrontare un momento così duro…
Nell’ultimo periodo i parrucchieri di tutta Italia sono stati bersaglio di chiusure improvvise, limitazioni folli, aperture a singhiozzo, e chi più ne ha più ne metta.
Migliaia di titolari di salone hanno subito pesanti cali di fatturato…
E dopo aver fatto il possibile per rimanere in piedi, sono stati costretti ad abbassare la saracinesca definitivamente per mancanza di liquidità.
Ma le brutte notizie non finiscono qui…
Il prolungamento dell’emergenza costringe i parrucchieri a modalità di lavoro folli e limitazioni assurde; e quel ritorno alla normalità, che consentirebbe a tutti i clienti di riprendere a frequentare i saloni, si sta facendo desiderare.
Inoltre, da gennaio è arrivata in bolletta la “stangata” degli aumenti di luce e gas. Gli ennesimi aumenti che sono andati ad aggiungersi al rincaro della benzina e del costo della vita in generale.
Tutti questi nuovi provvedimenti, messi in ombra dal tema dell’emergenza sanitaria, sono passati più o meno in sordina. Ma andranno a pesare come un macigno sul bilancio di quei saloni che, seppur con fatica, erano riusciti a stare in piedi nonostante le restrizioni assurde.
Un titolare di salone è in primis un imprenditore. E qualsiasi imprenditore dovrebbe analizzare il bilancio e rispondere a queste domande per valutare l’andamento del salone: